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IV edizione di OFFF - Otranto Film Fund 2012
Tre serate di film, incontri e tanti altri appuntamenti con registi, attori e critici cinematografici, per raccontare lo strettissimo rapporto tra cinema e territorio
OFFF - Otranto Film Fund Festival
IV edizione di OFFF - Otranto Film Fund Festival - dal 6 all'8 Settembre 2012.
Dal 6 all’8 settembre si rinnova a Otranto, per il quarto anno consecutivo, l'appuntamento con OFFF - Otranto Film Fund Festival. Il festival è organizzato dall'Amministrazione comunale, in collaborazione con la Fondazione Apulia Film Commission e la direzione artistica e organizzativa di Chiara Eleonora Coppola. Tre serate di film, incontri e tanti altri appuntamenti con registi, attori e critici cinematografici, per raccontare lo strettissimo rapporto tra cinema e territorio. OFFF si propone infatti come rassegna delle migliori produzioni cinematografiche internazionali realizzate con il sostegno di Film Fund Regionali e Film Commission, che attualmente rappresentano un tassello importante del sistema di finanziamento dell’audiovisivo costituendo un legame forte tra le regioni e le produzioni cinematografiche che, con la settima arte, valorizzano le specificità dei singoli territori: il loro ricco patrimonio di storie, luoghi, identità. Il palinsesto, come sempre, si snoda attraverso una serie di appuntamenti in programma negli spazi del Castello Aragonese e di Porta Alfonsina, luoghi deputati alle proiezioni e agli incontri di approfondimento: workshop, lezioni di cinema, Premio Cinema e territori attribuito all'opera cinematografica che meglio ha documentato il rapporto tra cinema e storia culturale, sociale, politica ed economica dei territori cui fa riferimento (i premi sono realizzati dall'artista-regista Giovanni Albanese).
Programma
- VENERDI’ 6 Settembre, h. 20 - Largo Porta Alfonsina
- OFFF si inaugura giovedì 6 settembre alle 20 a Largo Porta Alfonsina con la proiezione dell'ultimo successo firmato dai fratelli Paolo e Vittorio Taviani, "Cesare deve morire". Il film, vincitore dell'Orso d'Oro all'ultimo Festival di Berlino, narra la fase preparatoria e la rappresentazione del Giulio Cesare di Shakespeare all'interno del carcere romano di Rebibbia.
Sarà presentato al pubblico da Fabio Cavalli, il regista genovese, che ha ispirato e coprodotto la pellicola, referente artistico del progetto teatrale nella sezione di Alta sicurezza del carcere, e dei suoi attori. Cavalli ha coprodotto il film con i Taviani, è stato scenografo e ha recitato nei panni di se stesso con la sua compagnia. La serata prosegue alle 22 con la sezione short films & documentaries (opere selezionate da AFC) e l'incontro con il regista Francesco Dongiovanni, autore del documentario "Densamente spopolata è la felicità". Vincitore del concorso Principi attivi della Regione Puglia, il documentario prende spunto dai versi della canzone "Bolormaa" dei CSI ed è ambientato sull’altopiano della Murgia, al confine tra Puglia e Basilicata, dove per centinaia di anni l’uomo ha camminato con le sue greggi nel sole e nel vento. Infine, alle 22.30, per la Sezione Città di Otranto, il sindaco Luciano Cariddi introduce l'opera "Otranto InOnda" di Claudio Giannetta.
- VENERDI' 7 Settembre, h. 20 - Porta Alfonsina
- La seconda serata si apre alle 20 a Porta Alfonsina con una intervista/lezione di cinema al regista Gianni Amelio a cura di Alessandro Leogrande.
A seguire, il Premio Cinema e Territori a Gianni Amelio e la proiezione del film "Il primo uomo", nato da una coproduzione italo-franco-algerina. Mescolando l'autobiografico e incompiuto romanzo di Camus ai ricordi di se stesso bambino, Gianni Amelio gira un film intimo e poetico in cui la grande storia si intreccia alle piccole storie fatte di persone e non di personaggi.
Si prosegue alle 22.00 con Silmone Salvemini, regista di "Appunti da: l'approdo delle anime migranti". Il documentario racconta la storia del relitto della motovedetta albanese Kater I Rades, protagonista della "Strage del Venerdì Santo"(nella quale il 28 marzo 1997 morirono 81 persone) e trasformata oggi in un'opera monumentale dedicata alla memoria di tutti i migranti periti in mare. L'opera, realizzata con il sostegno e il contributo di Apulia Film Commission, rientra nella serie di iniziative dedicate al ventesimo anniversario dello sbarco albanese in Puglia e culminanti con l'inaugurazione a Otranto della prestigiosa scultura ideata dal grande maestro greco Costas Varotsos.
- SABATO 8 Settembre, h. 10 - Castello Aragonese
- OFFF 2012 chiude la rassegna con una giornata ricca di appuntamenti. Si comincia alle 10 presso il Castello Aragonese (Sala Triangolare) con il Workshop "Immaginario e territorio: i film girati in Puglia", organizzato in collaborazione con Apulia Film Commission.
Il workshop punta a creare una riflessione sull’universo di senso prodotto in Puglia, tra il sostegno dei fondi pubblici e la dicotomia tra ‘Cinema in Puglia’ e ‘Cinema di Puglia’. Interverranno: Simona Manca (Provincia di Lecce) Antonella Gaeta e Luigi De Luca (Apulia Film Commission) Mario Desiati Maria Faccio (Università di Roma) Angela Bianca Saponari (Università di Bari).
Il tema sarà introdotto da una conversazione con Gianni Amelio e Alessandro Leogrande: "Sguardi sul mondo. Da 'Lamerica' a 'La stella che non c'è".
Si prosegue in serata a Porta Alfonsina, ore 20.00, con il Premio Cinema e Territori a Fabrizio Gifuni, protagonista del film "Romanzo di una strage" di Marco Tullio Giordana. Rivelazione europea al Festival di Berlino nel 2002, Fabrizio Gifuni è uno degli attori più affermati del panorama italiano, teatrale e cinematografico. In "Romanzo di una strage" veste i panni di Aldo Moro. Il film ricostruisce in modo fedele il dramma di Piazza Fontana e l'atmosfera che si respirava in Italia nel 'caldo' 1969: i movimenti anarchici, gli scioperi, le rivolte in piazza. La serata prosegue alle 22.00 con la proiezione dei documentari: "Le Murge, il fronte della guerra fredda" di Fabrizio Galatea e "A Chjàna" di Jonas Carpignano, entrambi cofinanziati da Apulia Film Commission. "Le Murge" racconta uno dei momenti più drammatici del secolo scorso, l'incubo di una guerra atomica, e il ruolo che ebbe l'Italia nella sua risoluzione. Basato su avvenimenti realmente accaduti, "A Chjàna" di Carpignano racconta la storia di Ayiva, un giovane immigrato del Burkina Faso che cerca di ricongiungersi con il suo migliore amico dopo aver partecipato alla prima rivolta razziale nella storia d’Italia.
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