La Grotta Zinzulusa a Castro Marina
La GROTTA ZINZULUSA si è originata a seguito di intensi processi di erosione marina. Il suo nome è dovuto a un complesso di concrezioni che ornano la sua galleria e che hanno l’aspetto di stracci stesi che, nel dialetto locale, si chiamano “zinzuli”.
A partire dai primi anni del ‘900, la grotta diviene oggetto di numerose esplorazioni. La prima scoperta, dal punto di vista archeologico, si deve a Paolo Emilio Stasi. L’area visitabile è lunga circa 150 metri.
L'entrata della Grotta
Nei presi dell’atrio fu rinvenuta una notevole quantità di fauna fossile attribuibile al rinoceronte, all’elefante, all’orso e all’ippopotamo.
Mappa Grotta Zinzulusa
Proseguendo verso il fondo della grotta, nel vestibolo, si rivengono tracce di una frequentazione umana attribuibile al paleolitico (7.500 – 5.000 anni fa). Nella conca, piccolo laghetto interno alla grotta, sono stati ritrovati una serie di vasi attribuibili ad un momento di passaggio tra neolitico ed eneolitico (5.000 – 4.000 anni fa). La loro collocazione, insieme al rinvenimento di altri oggetti, hanno fatto pensare all’esistenza di un culto delle acque. Il percorso, che si conclude nella sala chiamata duomo, è caratterizzato da gruppi stalagmitici e stalattitici di grande spettacolarità. Ma la Grotta Zinzulusa presenta anche particolarità biologiche uniche. All’interno del fiume, che ancora scorre ai livelli più bassi, vivono la Typhlocaris Salentina (Crostaceo), gamberetto privo di occhi e pigmentazioni e Spelaeomisys Bottazzii, (Crostaceo) misidaceo dalle antenne poligeminate.
Thyphlocaris Salentina, decapode cieco, scoperto dallo studioso Filippo Bottazzi nella Grotta della Zinzulusa
Spelaeomysis Bottazzii, esemplare unico al mondo scoperto nella Grotta della Zinzulusa ed il cui nome venne imposto a ricordo dello studioso Filippo Bottazzi
In una delle ultime esplorazioni subacquee e stato poi scoperto un lungo corridoio che si sviluppa per circa 250 metri. All’interno dello stesso si è rinvenuta una Spugna Stigobia unica nel suo genere, l’Higginsia Ciccaresei.
Higginsia Ciccaresei
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